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Convegni e Seminari 2025
Lectio magistralis: Elizabeth Diller

MAR 23 Settembre ore 11,00
Europauditorium Palazzo dei Congressi

Elizabeth Diller, introdotta dallo storico dell'architettura Fulvio Irace, è stata presentata come un'architetta piuttosto imprevedibile, caratterizzata dalla capacità di sfidare le convenzioni, le strade già battute, e dotata di una grande lucidità con cui ogni volta si prepara a rispondere a una domanda di progetto, cogliendo ciò che gli viene posto come una sfida da risolvere per il futuro.  

Tutto questo emerge dalla diversa tipologia dei progetti presentati, riflesso anche di una formazione culturale singolare, molto atipica per un architetto, a cui soltanto tre o quattro persone – tra cui il suo compagno di vita e di lavoro Ricardo Scofidio, hanno principalmente contribuito.
Nella sua Lectio Magistralis, l'architetta statunitense ha raccontato la nascita e la storia progettuale dei suoi progetti più conosciuti, primo fra tutti l’‘High Line’, un parco urbano di 2,3 chilometri realizzato su un vecchio binario ferroviario dismesso di New York, che ha trasformato una zona “esaurita”, destinata alla demolizione in una zona prospera e sviluppata economicamente: “ogni buona azione che si fa per la propria popolazione deve avere anche per la città un vantaggio economico” – ha sottolineato Elizabeth Diller. Il nuovo parco rappresenta uno spazio subconscio, che non sembra reale, dove il paesaggio è reso vivo con una vegetazione naturale portata nei vari microcosmi della zona. 

La relazione è proseguita con altri progetti straordinariamente innovativi che dimostrano come per Elizabeth Diller l’architetto abbia occasione di sperimentare e operare in maniera alternativa: “The Shed”, un centro culturale caratterizzato per la sua struttura mobile che si espande e contrae, paradigma della flessibilità;  un museo a Londra che, ispirato ai magazzini di stoccaggio, si presenta come un archivio aperto, esponendo anche le opere normalmente non visibili al visitatore nei musei tradizionali; una moschea a Doha che, aperta alla comunità femminile, su un’area di un chilometro quadro, rappresenta un progetto rivoluzionario. 

Ingresso libero con biglietto di Cersaie 2025 fino ad esaurimento posti 

Relatori

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Elizabeth Diller

Architetta


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Fulvio Irace

Architetto e Docente di Storia dell'Architettura Politecnico di Milano

Nota biografica
Attualmente professore emerito del Politecnico di Milano, è stato Professore ordinario di Storia dell’Architettura e del Design al Politecnico di Milano: dal 1979 con la cattedra di Storia e Critica dell’Architettura Contemporanea alla Facoltà di Architettura e successivamente con quella di Storia delle Arti, del Design, dell’Architettura presso la Scuola di Design. Riconosciuto internazionalmente come esperto delle problematiche storiografiche dell'architettura italiana tra le due guerre e della architettura italiana contemporanea è stato visiting professor in diverse prestigiose università straniere come la Princeton University (USA), l’Universidad de Navarra (SPAGNA) e l’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH).

Ha ricoperto ruoli di primo piano in importanti istituzioni culturali quali l’associazione di archivi nazionali di architettura, AAItalia, il Centro Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano, la Fondazione Vico Magistretti, la Fondazione Renzo Piano, la Pinacoteca di Brera, l’associazione Museo City, la Triennale di Milano. Ha ricevuto nel 2005 il Premio Nazionale ANCE-IN/ARCH 'Bruno Zevi' per la critica d’architettura. 

Incessante l’attività di ricerca che ha dato luogo ad una fitta serie di pubblicazioni scientifiche a carattere monografico sui maggiori protagonisti dell’architettura e del design e sui temi di frontiera della critica storiografica. Collaboratore e redattore delle più importanti riviste di architettura e design: Domus, Abitare, AU,  Architectural Review, Casabella, Lotus, Ottagono, Op.Cit. Ha svolto una intensa attività di organizzazione e curatela di mostre su incarico delle più prestigiose istituzioni culturali del settore, dalla Biennale di Venezia alla Triennale di Milano.

Alcuni dei suoi lavori sono stati alla base della riconsiderazione critica dell’architettura italiana tra le due guerre e nel periodo del miracolo economico, e rimangono tutt’ora come punti fermi di un processo di rivalutazione dell’Identità Italiana nel contesto internazionale. Di grande impatto sulla comunità scientifica internazionale gli studi su Gio Ponti, Giuseppe Terragni, Giovanni Muzio, Luciano Baldessari, Franco Albini. Più recentemente ha allargato i suoi interessi sull’architettura italiana contemporanea, e in particolare sulla figura di Renzo Piano, oggetto di numerose monografie e di un’importante mostra alla Triennale di Milano


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