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Convegni e Seminari 2010
Luce Ombra. Un metodo di contrasto come vettore di sostenibilità

Giovedì 30 Settembre ore 16,00
Galleria dell'Architettura

In collaborazione con l’associazione culturale DNA

Luce/Ombra uniti indissolubilmente per valorizzare se stessi, attraverso l’unione dei due effetti, ed il contrasto come mezzo per evocarne le differenze.
Luce/Ombra come metodo di progettazione antico ma estremamente contemporaneo, come momento di riflessione compositiva sulla sostenibilità energetica e percettiva.
In “Verso una Architettura” Le Corbusier scriveva: “gli occhi sono fatti per vedere le forme nella luce.”
Il ruolo della luce quindi sia nella percezione delle forme, che dell’essenza delle stesse, occupa un ruolo di straordinaria efficacia nella composizione architettonica e non solo.
Così come esistono riflessioni di Goethe, di Louis Kahn e di Leonardo da Vinci che tratano della luce.
La contemporaneità non si sottrae a questo binomio percettivo, quando si parla di architettura anziché di edilizia. La loro gestione diventa il “metodo” che condensa in sé una moltitudine di saperi da quelli legati alla cultura del progetto a quelli tecnici e scientifici di risposta ai bisogni di benessere.
Le tecniche computerizzate hanno permesso di simulare la capacità della luce nel definire gli effetti dello spazio attraverso il dialogo/contrasto con l’ombra. Non è solo possibile progettare la “sostenibilità” di un edificio sulla base degli effetti della luce e dell’ombra sull’edificio. Si deve continuare in questa ricerca anche attraverso l’uso dei contrasti per la definizione degli interni, sia per fini percettivi, simbolici, che per fini legati al benessere interno di un edificio.
La luce e l’ombra quindi come vettore di un metodo di progettazione antico ma estremamente contemporaneo permettono di dare valore alle superfici, alle rientranze, agli aggetti di un edificio dando  riposte concrete alla necessità di costruire edifici energeticamente sostenibili.
Il tema della Luce/Ombra può quindi essere un momento di riflessione compositiva sulla sostenibilità energetica e percettiva, perché come insegnano gli antichi, come Le Corbusier, viviamo con “le forme nella luce”.
Tali riflessioni potrebbero essere la chiave di lettura di alcuni progetti realizzati e non in cui la luce, come l’ombra, costituiscono un metodo progettuale finalizzato alla sostenibilità ed al racconto architettonico. 

Relatori

Paolo Di Nardo Leggi

Paolo Di Nardo

Architetto e Docente Facoltà di Architettura Università di Firenze
Nota biografica
Si laurea in architettura all'Università degli Studi di Firenze nel 1985 e consegue un Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica nella medesima università.
L'architetto Di Nardo coordina un team di lavoro che da oltre quindici anni partecipa a numerosi concorsi di architettura in Italia e all'estero ottenendo riconoscimenti e premi (premio Fondazione Michelucci; premio Biennale Produzioni Culturali Giovanili dell'Europa Mediterranea; premio Under40 Comune di Firenze, premio Around50) e svolgendo la propria attività professionale nel campo della progettazione architettonica e urbana con una particolare attenzione ai temi della percezione e della comunicazione visiva in architettura.
Nel 2003 fonda la società ARX con l'obiettivo di superare la singola logica progettuale (architettonico - strutturale - impiantistiche ed estimative - gestione e sicurezza nel cantiere) permettendo la gestione della ideazione architettonica attraverso un mutuo scambio fra ricerca e realizzazione.
ARX nasce dunque come sintesi di tutte quelle competenze professionali partecipi alla realizzazione di organismi architettonici dalla ideazione del progetto fino alla sua realizzazione. La progettazione coinvolge interventi a varie scale, dal singolo edificio fino a complessi architettonici a grande scala. Alcuni di questi complessi architettonici sono stati oggetto di proposte di project financing in corso di realizzazione.
ARX affronta i temi infrastrutturali, residenziali e di riqualificazione architettonica e ambientale e le sezioni di grafica e design.
Nel 2004 il suo progetto di Riqualificazione della Pescaia di San Niccolò a Firenze (Passi d'Acqua e di Pietra) è stato selezionato per la Biennale di Architettura di Venezia.
Nel 2006 vince il concorso Internazionale per l'ampliamento della Fiera a Riva del Garda in collaborazione con lo studio viennese Coop Himmelb(l)au e Heliopolis 21, e il Concorso Internazionale per il Polo Universitario ex Guidotti a Pisa con Roger Diener, Obermeyer, e Heliopolis 21.
Svolge l'attività di consulente per lo sviluppo e la riqualificazione delle città di Tirana e Sofia per le rispettive amministrazioni comunali.
All'ampia attività professionale Paolo Di Nardo affianca un'intensa attività universitaria presso la Facoltà di Architettura di Firenze dove è docente di progettazione del Laboratorio di Architettura II.
E’ inoltre direttore editoriale della rivista quadrimestrale AND "Rivista di architetture, città e architetti", edita dalla casa editrice DNA, con redazione a Firenze.
Con l’Associazione Culturale DNA, l’architetto Di Nardo è anche promotore di un'attività di formazione nel campo della progettazione architettonica sostenibile, attraverso lo strumento del workshop, indirizzato ad architetti ed ingegneri iscritti ai rispettivi albi professionali; e di incontri periodici sul rapporto fra ‘tradizione e modernità’, con ospiti architetti di fama mondiale quali Jean Nouvel, Rafael Moneo, Roger Diener, Massimiliano Fuksas, Italo Rota, Richard Rogers.. che si svolgono nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

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Giovanni Vaccarini Leggi

Giovanni Vaccarini

Architetto
Nota biografica
Nel 1993 si laurea con lode in Architettura presso l'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Pescara; nel 1994 è vincitore del perfezionamento post laurea in architettura del paesaggio presso la Waterloo University, Environmental Studies, School of Architecture Ontario - Canada;
E’ Dottore di Ricerca in composizione architettonica.
Dal 1995 al 2001 svolge attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi "G. D'Annunzio" di Pescara.
Attualmente è Visiting Professor presso facoltà di architettura ed ingegneria italiane .
Svolge il mestiere di architetto in un laboratorio di ricerca sul progetto con l'idea di misurarsi contemporaneamente con il progetto/ricerca e la pratica/verifica del fare, ripensando il progetto come esperienza collettiva.
Le architetture nascono da idee, non da figure; le figure sono il risultato della messa in scena delle idee.
Intorno a questa semplice riaffermazione del primato del pensiero sulla figura la ricerca dello studio si orienta e si misura con i temi a cui il territorio contemporaneo, ibrido e molteplice, chiede risposta. Spesso temi “deboli”, spuri che chiedono di affondare le mani (spesso di sporcarle) nel corpus della disciplina come servizio collettivo “necessario”.
Ha partecipato a diversi concorsi di architettura nazionali ed internazionali conseguendo premi e riconoscimenti; tra gli altri segnaliamo :
- Concorso nazionale di idee per la progettazione di un sistema di piattaforme-tipo per la raccolta differenziata dei rifiuti, Genova. (progetto menzionato) e II° concorso internazionale ad inviti "Architettura Paesaggio Archeologia" Progetti per Miseno - Bacoli (NA) - Area di intervento: piazzetta S. Sossio (progetto menzionato) e "la porta per Jesolo" – centro direzionale/commerciale/residenziale (VE). 3 (progetto vincitore)
Oltre a diverse mostre di architettura, tra cui nel 2007 LA BIENNALE DI VENEZIA , 10° Mostra Internazionale di Architettura, "sensi contemporanei" città-porto i suoi progetti sono stati pubblicati in diversi testi, riviste e siti web specialzzati, tra i quali, Casabella, Costruire, d’Architettura, Il Progetto, l'arca, l’Architettura, Parametro, AD, clarin, Monument, sole 24 ore, bob , ecc...
Lo studio è uno dei principali studi italiani selezionati nell’ Atlante mondiale dell’architettura del XXI secolo - phaidon , london .

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Italo Rota Leggi

Italo Rota

Architetto
Nota biografica
Nato nel 1953 a Milano. Si è laureato al Politecnico di Milano. Dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musée d’Orsay, alla fine degli anni Ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d'Arte Moderna al Centre Pompidou (con Gae Aulenti), le nuove sale della Scuola francese alla Cour Carré del Louvre e la ristrutturazione del centro di Nantes. Dal 1996 vive e lavora a Milano. Nel 1998 apre lo Studio Italo Rota & Partners.
I lavori dello studio variano per soggetto, scala e tipologia – dal museo alla chiesa, dal casinò all’auditorio e l’intervento urbano – rilevando sempre un approccio globale che deriva dall’esperienza degli allestimenti, degli eventi e delle strutture temporanee.
Studio Rota è una ricchezza delle forme, dei colori e dei materiali. E’ un’accumulazione delle risorse - tra cui particolare l’uso della luce e delle linee audaci che, dando l'impressione di un progetto multidimensionale, di una penetrazione di spazio e del movimento, creano gli interni e gli oggetti estremamente artistici e vivaci.
Tra i principali progetti in corso: in Italia, a Palermo – il riassetto di Palazzo Forcella De Seta e la ristrutturazione della Stazione Marittima; a Milano – la conversione del palazzo dell’Arengario in Museo del Novecento; in India – la riconversione del complesso siderurgico di Dolvi. Tra le principali realizzazioni del 2008 si trovano: il padiglione tematico “Ciudades de Agua” per Expo 2008 Zaragoza e Cavalli Club a Firenze. In 2009 è stato inaugurato il tempio indù di Lord Hanuman in India, Cavalli Club a Dubai e Boscolo Exedra Hotel a Milano. L’anno 2010 è cominciato con la progettazione del DimMi – punto informativo per la città di Milano e Chameleon Club a Dubai.

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Video interviste

Paolo Di Nardo
Giovanni Vaccarini
Fabio Fornasari
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